Il mal di testa è un sintomo estremamente comune, e le condizioni legate al mal di testa rappresentano una delle condizioni neurologiche più comuni con una prevalenza del 48,9% nella popolazione generale
Il mal di testa può essere diviso in primario e secondario. Nel mal di testa primario, il mal di testa non è sintomo di un’altra condizione clinica ma è una condizione clinica a se stante. Al contrario, il mal di testa secondario, meno frequente, rappresenta il sintomo o si associa ad un’altra condizione clinica.
Un’attenta ed ordinata fase anamnestica consente di differenziare e di escludere rari ma possibili mal di testa secondari che necessitano di ulteriori indagini cliniche ed esami specifici, consentendo di risparmiare tempo e di evitare costi non necessari. A questo proposito, una preoccupazione espressa frequentemente è quella che il mal di testa sia causato da una patologia tumorale.
Va precisato che è al contrario estremamente infrequente che il primo sintomo di un tumore sia il mal di testa, mentre è molto più comune che una patologia tumorale si associ invece ad epilessia o a disturbi neurologici specifici.
Mal di testa primario
Rappresenta la gran parte delle presentazioni cliniche del mal di testa, e per la maggior parte è costituito da cefalea miotensiva ed emicrania, mentre in misura minima (0,1% circa) da cefalea autonomica-trigeminale in cui è inclusa anche la cefalea a grappolo. Tra le condizioni di mal di testa primario, la cefalea miotensiva costituisce circa l’80% dei casi mentre l’emicrania il 15% circa.
Mal di testa secondario
Il mal di testa secondario insorge in seguito ad un’altra condizione clinica. Esempi comuni sono la rinosinusite, condizioni vascolari ed infettive, cefalea cervicogenica e disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare. Nei casi in cui si sospettano condizioni sistemiche, il/la paziente dovrebbe sottoporsi ai test diagnostici più opportuni in modo da confermare o escludere condizioni cliniche rilevanti. Tra i mal di testa secondari più comuni, vi sono la cefalea cervicogenica (correlata a disturbi del rachide cervicale) e la cefalea associata ai disturbi dell’articolazione temporomandibolare.
Trattamento del mal di testa primario
Oltre ad eventuale trattamento farmacologico prescritto dal medico di riferimento, un trattamento promettente per il mal di testa primario è rappresentato dal trattamento fisioterapico ed osteopatico. A questo proposito, una revisione sistematica su 265 partecipanti ha infatti dimostrato che il trattamento osteopatico è efficace nel migliorare o prevenire gli episodi di mal di testa primario, nello specifico emicrania e cefalea miotensiva. Il trattamento osteopatico manuale potrebbe agire attraverso 2 potenziali meccanismi: aumentando il tono parasimpatico ed attraverso l’inibizione del rilascio di sostanze pro-infiammatorie.
Trattamento del mal di testa secondario
Il trattamento conservativo non farmacologico fisioterapico ed osteopatico del mal di testa secondario interessa principalmente la cefalea cervicogenica e la cefalea associata all’articolazione temporomandibolare. Rispetto alla cefalea cervicogenica, questa richiede un approccio multimodale per cui può essere necessario un trattamento medico-farmacologico associato a trattamento conservativo. Tuttavia, il trattamento basato su fisioterapia e terapia manipolativa rappresenta la prima linea di intervento. Nello specifico le tecniche che hanno dimostrato maggiore efficacia sono state mobilizzazioni e manipolazioni delle prime due vertebre cervicali, ma anche esercizio terapeutico sia del rachide cervicale che del cingolo scapolo-toracico.
Per quanto riguarda la cefalea associata all’articolazione temporomandibolare, attraverso il trattamento manuale ed esercizi mandibolari è possibile migliorare l’ampiezza del movimento articolare della mandibola. Questo fattore appare determinante per la riduzione dell’intensità e della frequenza della cefalea associata all’articolazione temporomandibolare.
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