Lombalgia

La lombalgia, dolore lombare o comunemente mal di schiena, è il quinto motivo più comune di visite mediche e colpisce quasi il 60-80% delle persone nel corso della loro vita. Alcuni studi hanno dimostrato che fino al 23% degli adulti nel mondo soffre di lombalgia cronica. Questa popolazione ha anche mostrato un tasso di recidiva in un anno dal 24% all’80%. 

Esistono diverse definizioni di lombalgia a seconda della fonte. Secondo le Linee guida europee per la prevenzione della lombalgia, la lombalgia è definita come “dolore e disagio, localizzato al di sotto del margine costale e al di sopra delle pieghe glutei inferiori, con o senza dolore alle gambe (sciatalgia/cruralgia)”.

La forma più comune di lombalgia è quella chiamata “lombalgia meccanica non specifica” ed è definita come “lombalgia non attribuita a patologia specifica riconoscibile e nota”.

La lombalgia è generalmente classificata in 3 sottotipi: lombalgia acuta, subacuta e cronica. Questa suddivisione si basa sulla durata del mal di schiena. La lombalgia acuta è un episodio di lombalgia per meno di 6 settimane, lombalgia subacuta tra 6 e 12 settimane e lombalgia cronica per 12 settimane o più.

Specie nel dolore lombare cronico, ci può essere un’importante perdita di mobilità lombare con senso di rigidità.

Il muscolo multifido lombare è un importante stabilizzatore facente parte del gruppo dei trasversospinali. La sua funzione è antigravitaria ed anticipatoria rispetto al movimento, incluso nel cammino. Una sua alterazione con perdita di massa muscolare e conseguente infiltrazione adiposa (grasso) è associata al dolore lombare.

Uno studio clinico tramite risonanza magnetica su pazienti con mal di schiena, ha analizzato la composizione del muscolo multifido e la mobilità lombare. E’ stata osservata una correlazione tra la perdita di massa muscolare del multifido con conseguente infiltrazione adiposa e la perdita di mobilità.

Questo fenomeno potrebbe essere dovuto all’azione di muscoli più superficiali, che attivandosi maggiormente per compensare la perdita di funzione del multifido, riducono la mobilità lombare.

Nel trattamento del mal di schiena, l’esercizio terapeutico multimodale ha evidenza scientifica di classe A. Vi sono inoltre evidenze preliminari che possa aumentare la massa del muscolo multifido.

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